Trekking al rifugio Vajolet con i bambini

rifugio Vajolet bambini

 

Quante volte abbiamo pensato: “Ho bisogno di un rifugio”. I rifugi in montagna sono nati proprio per questo, per accogliere chi camminava in montagna, prima i pastori e poi gli alpinisti. Ora le famiglie che amano la montagna. Ci sono rifugi moderni, come molte comodità, e rifugi storici, con tutto il fascino, il silenzio, la potenza della montagna. Passare una notte al Rifugio Vajolet con i bambini è un ricordo di famiglia unico. Solo affacciarsi dalle finestrelle di legno dipinte di bianco e di blu, abbracciati tra il cielo e le vette dal Catinaccio, vale il trekking.

E’ un’esperienza imperdibile in Val di Fassa. Le torri del Vajolet si possonoo quasi toccare con un dito… quasi…

Ci si sente immensamente piccoli e immensamente felici. Un rifugio non è un albergo, non è un’esperienza per tutte le famiglie, ma è un’esperienza che consigliamo per chi vuole insegnare ai bambini l’amore e il rispetto per la montagna.

Il rifugio Vajolet nel cuore della Val di Fassa

 

rifugio Vajolet

E se volete provare un’erperienza in rifugio vi consigliamo il rifugio Vajolet (mt 2243): si trova nella zona del Catinaccio sotto le Torri del Vajole. Siamo sinceri: arrivare non è facile, ma neanche così difficile. E’ impegnativo. Noi ci siamo andati con tre bambini di otto anni e una bimba di due nello zaino porta-bebè.

Ma, una volta arrivati, ecco la magia. Il rifugio Vajolet lo vedete da lontano: piccolo, tra le montagne, con le sue finestre bianche e azzurre. Sembra aspettare i viandanti.

Appena si arriva ti accoglie il dehor con gli ombrelloni rossi e le panche dove bere una tisana o mangiare un tagliere di formaggi con una birra , mentre i bambini giocano con il piccolo cavallino di legno.

rifugio Vajolet

Nei rifugi di montagna quando si entra si tolgono le scarpe, la sera le luci si spengono presto… chi arriva è stanco e vuole riposare.

Non trovate wifi o televisori, ma persone con cui parlare, con cui scambiarsi le avventure della giornata… e soprattutto colazioni abbondanti, con pane fresco e latte appena munto e cene con canederli fatti in casa, speck e formaggi di montagna.

Nei rifugi trovate l’abbraccio silenzioso e accogliente delle montagne.

Le stanze al rifugio Vajolet

Al Vajolet trovate camerate e stanze per famiglia. Noi abbiamo preso una stanza con due letti a castello. I bagni sono in comune, ma sono pulitissimi. Si può pagare solo il posto letto (con una bella riduzione per i bambini fino agli 11 anni) più la colazione (10 euro), o la mezza pensione ( che secondo noi conviene).

Il Rifugio dispone di 130 posti letto divisi in stanze da 1-2-3-4-5-6-8-10 posti.

Per il pernottamento è necessario il sacco lenzuolo o lenzuola, chi ne é sprovvisto lo può prendere in affitto a 4 euro  in vendita a 15 euro. La doccia calda €costa 3 euro. Trovate a questo link i prezzi.

Come vedete, è un’esperienza spartana, ma ancora reale, soprattutto in un rifugio storico come questo, dove le stanze odorano di legno e l’aria di montagna.

 

La storia del Rigugio Vajolet

mamma e bimbe affacciate alle finestre del Vajolet
The travelling golden family e Viaggiapiccoli

Il Rifugio Vajolet fu costruito alla fine del Diciannovesimo secolo, esattamente nel 1897 dalla sezione DuÖAV di Leipzig. Nel 1902 venne aggiunta un’altra piccola costruzione nelle vicinanze del vecchio Rifugio. Poiché questa si rivelò ancora insufficiente, nel 1906 la sezione di Leipzig ampliò ulteriormente il Rifugio. Nel 1912 il Rifugio Vajolet fu ancora ampliato, per poi passare nel 1923 alla S.A.T. di Trento.

Negli anni che seguirono il Rifugio Vajolet è diventato  una base importante per scalatori ed escursionisti che frequentavano la zona del Catinaccio.

 

Come arrivare al Rigugio Vajolet con i bambini

  • Con la seggiovia che parte sempre da Pera fino a Pian Pecei, si raggiunge il rifugio Gardeccia (m. 1950) lungo il sentiero delle Leggende, lungo circa un’ora, ma perfetto per i bambini, perché a ogni sosta c’è una favola.

 

  • Da Vigo di Fassa con la funivia per Ciampedie poi con una comoda stradina (sentiero 540) fino al rifugio Gardeccia (40 minuti) e poi proseguire poi per una strada sterrata fino al rifugio Vajolet  (1 ora di cammino circa).

Noi abbiamo percorso il sentiero delle leggende e poi proseguito, l’ultimo tratto è abbastanza ripido, ma l’arrivo ripaga dalla fatica. Non si può usare il passeggino, ma noi lo abbiamo fatto senza allenamento e con i bambini, che a dire la verità si arrampicavano più velocemente di noi.

Cosa si mangia al rifugio Vajolet

Oltre al pernottamento è possibile effettuare anche il trattamento di mezza pensione o di pensione completa. La cucina  del Vajolet propone piatti tipici del posto, piatti per celiaci e per vegani.

 

Escursioni partendo dal Rifugio Vajolet con i bambini

Partendo dal rifugio Vajolet si possono fare escursioni verso Rifugi: Roda di Vael ,Re Alberto, Santner, Passo Principe, Antermoia, Alpe di Tires, Sasso Piatto.

Dal Vajolet i sentieri sono impegnativi: c’è quello che porta fino al lago di Antermoia (che abbiamo fatto noi, meraviglioso, epico, difficile) , il sentiero fino al rifugio Principe, il sentiero che sale al Rifugio Re Alberto  (questo è  attrezzato e non è difficile per bambini di almeno 8-9-anni allenati e amanti della montagna) o l’escursione al rifugio Roda di Vael.

Quelli che partono dal Vajolet non sono sentieri tra i più facili, ma il paesaggio è spettacolare e basta un po’ di allenamento e calcolare bene le tempistiche per rientrare a valle o prevedere due notti al Vajolet e vivrete una giornata in montagna perfetta, che i vostri bimbi ricorderanno per sempre.

1. Il trekking fino al rifugio Passo Principe

Partendo dal Vajolet con i bambini si può arrivare per rpanzo al rifugio Passo Principe e ritorno. Sarà una passeggiata panoramica nella valle dominata dall’imponente mole del Catinaccio d’Antermoia.

trekking bambini val di fassa
Questo è uno dei punti più difficili

Il percorso è consigliato anche alle famiglie con bambini, purché in grado di affrontare una camminata di circa 3 ore.

Il trekking è lungo il sentiero 584: è tutto in salita (ci sono punti ripidi ma mai esposti e salite più facili), poi, per  l’ultimo tratto un breve falso piano e l’ultima ripida serpentina.

famiglia viaggiapicocli al passo principe
Arrivo al rifugio Passo Principe

Il rifugio Passo Principe si trova a 2599 metri. Qui il pranzo tra la Cima Valbona (m 2822) e il catinaccio d’Antermoia ( m 3002) sarà indimenticabile. Il proprietario è molto gentile, soprattutto con i bambini. Potete mangiare all’interno del rifugio, o sulle  all’esterno: pane, saluni, formaggi e canederli eccezionali.

2. Il sentiero per il rifugio Re Alberto

Dal Rifugio Vajolet si deve prendere il sentiero 542 e risalire per il ghiaione che porta al rifugio Re Alberto I ad un’altezza di 2621 metri. Il sentiero che sale è un po’ esposto ed abbastanza ripido e in alcuni tratti c’è il cordino metallico per aiutarsi per la salita. Perciò lo consigliamo solo a bambini dai 10 anni in su.

 

3. Escursione al rifugio Roda di Vael

Una escusione di media difficoltà  fa fare tra i monti del gruppo del Catinaccio è senz’altro quella per raggiungere il rifugio Roda di Vael.

L’escursione non è molto impegnativa ( semrpe però se siete allenati): dal rifugioVajolet si scende per circa 300 metri per la strada in direzione Gardeccia poi si gira a destra e si prende il sentiero numero 541 che porta al Passo Cigolade. Raggiunto il Passo Cigolade si scende per il rifugio Roda di Vael, sempre sul sentiero 541.

Il tempo di percorrenza è di circa tre ore: la difficoltà è media.

 

Un altro rifugio per noi indimenticabile è stato il Rifugio Contrin, sempre in Val di Fassa, dove abbiamo vissuto l’esperienza dell’Alba in malga.

 

 

 

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