Una giornata da malgaro a Malga Couler

bambina e mucca

Ti sei mai chiesto come vengono fatti i formaggi Trentini? Siamo andati a scoprirlo in Val di Fassa, sul Gardeccia (quasi 2.ooo metri di quota). Nella splendida cornice del Gruppo del Catinaccio ci siamo calati nei panni del malgaro. Ti raccontiamo la nostra esperienza a Malga Couler.

Siamo partiti di buon mattino per raggiungere Vigo di Fassa dove abbiamo preso la funivia Catinaccio fino alla conca del Ciampedie. Qui siamo stati accolti da un panorama mozzafiato sulle Dolomiti di Fassa.

Il Sentiero della Foresta verso il Gardeccia

Dopo una breve pausa abbiamo imboccato il sentiero della foresta (nr. 540) a sinistra della funivia, seguendo le indicazioni per il Rifugio Gardeccia. Una semplice camminata pianeggiante di circa 1 ora (con i bambini), fattibile anche con il passeggino da trekking. Il percorso è accompagnato da 24 totem informativi dedicati alla natura di alta montagna.

Mia era molto interessata a scoprire le curiosità di flora e fauna del bosco. Così senza nemmeno accorgersene ha camminato molto volentieri tutto il tempo. Una volta arrivati al Rifugio Gardeccia, oltrepassato il ponte in legno sotto l’edificio e seguito l’indicazione del Sentiero delle Leggende. In 10 minuti siamo arrivati a Malga Couler.

Malga Couler, passione e tradizione di famiglia

Siamo stati accolti da Stefan e Ivana, proprietari della malga, che ci hanno subito fatto sentiere a casa. La malga di famiglia è stata recentemente ristrutturata: l’interno ha mantenuto un arredamento tradizionale in legno con un tocco di modernità mentre all’esterno è stata creata un’ampia terrazza panoramica con tavoli e panche. Anche la stalla ha subìto miglioramenti e la mungitura non è più manuale. Da quest’anno Ivana propone colazioni, merende e aperitivi con prodotti locali e di loro produzione. In futuro ci sarà la possibilità di gustare piatti tipici.

malga

Nel tardo pomeriggio abbiamo accompagnato Stefan al pascolo a radunare le vacche. Dove ci ha raccontato che al momento sono circa 30 le mucche che danno buon latte di malga. In alta quota mangiano erba migliore, piante e fiori di montagna e questo fa la differenza. Inutile dire che in questo grande prato le bimbe erano al settimo cielo, potersi avvicinare e accarezzale il bestiame è sempre molto affascinante.

Siamo scesi in malga accompagnati dal magico suono dei campanacci e assistito alla mungitura. Le piccole in compagnia di Stefan, con un po’ di timore, hanno provato a mungere una mucca. Nel frattempo che Ivana e i suoi bimbi Erik, Elia ed Emil mostravano gli altri animali della malga alla bambine ci siamo concessi un aperitivo con un maxi tagliere di affettati e formaggi. A dir poco strepitoso!

tagliere affettati e formaggi

Quando si sta bene il tempo vola, purtroppo è già arrivato il momento di andare a riposare. Domani la sveglia suonerà prima dell’alba!

Alba a malga Couler

Non pensavo che Mia e Clelia riuscissero a svegliarsi alle 5 del mattino e invece l’euforia di tornare in stalla le ha messe in piedi senza problemi. Ed eccoci nuovamente a Malga Couler a ripetere l’operazione della sera prima: raduno del bestiame e mungitura ammirando l’alba. E poi tutti a tavola con la colazione preparata da Ivana a base di torte, strudel, biscotti (quelli di polenta sono pazzeschi!), yogurt e frutti di bosco accompagnati da succhi e sciroppi artigianali.

Dopo aver ricaricato le batterie con una sana e gustosa colazione siamo pronti a preparare il burro sotto la sapiente guida del padre di Stefan. Attrezzi di una volta e tanto olio di gomito ma il risultato da una soddisfazione incredibile. Anche le piccole hanno dato il loro contribuito e per finire con Ivana hanno preparato delle caramelle di burro da portare a casa.

Dopo un ultimo saluto a questa splendida famiglia e ai loro animali, accompagnamo Stefan al Caseificio sociale della Val di Fassa dove ogni mattina conferisce il latte munto.

Caseseificio della Val di Fassa, Malga di Fascia

Ora che abbiamo capito il perché dalle bontà e qualità del latte trentino siamo curiosi di scoprire come viene trasformato in formaggio. Accompagnati dal casaro Michele del Caseificio di Pera di Fassa entriamo del loro laboratorio. Il latte viene messo in una grande vasca polivalente dove insieme al caglio viene cotto. Le bimbe hanno avuto la fortuna di sbirciare in questo grande “pentolone” e scoprire che il latte non era più liquido. Il composto viene poi scaricato nella vasca di pressatura dove riposa e rilascia il siero. A questo punto la pasta viene tagliata e posizionata nella fasciera per dare la forma circolare al formaggio. Infine lasciata riposare per l’intera giornata sotto presse meccaniche per facilitare la fuoriuscita del siero.

Il formaggio viene tolto dalla fasciera e portato in vasche di sale e acqua dove riposa ulteriormente. Infine abbiamo visitato la sala più incredibile, quella dove vengono posti tutti i formaggi a maturare. Si è colti da un forte odore pungente ma ben sopportato anche dalle bimbe e ci si perde in queste lunghe e alte file di formaggi. Se sei amante dei formaggi come noi questo è il paradiso!

Il caseificio è molto attento a ridurre gli sprechi così, sia il siero che i ritagli della pasta di formaggio, vengono recuperati e riutilizzati.

La nostra visita al caseificio Mèlga di Fascia è stata molto interessante e anche la bambine hanno capito quanto lavoro c’è dietro ad ogni singola forma di formaggio. Prima di rientrare a casa abbiamo fatto scorta di prodotti caseari presso il loro punto vendita.

 

L’esperienza che abbiamo vissuto in Val di Fassa è stata ricca e la super consigliamo anche con i bambini.

 

Leggi anche il programma delle Albe in Malga in Val di Fassa

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